mercoledì 21 ottobre 2020


 

Il sipario

 

Di Vincenzo Calafiore

22 Ottobre 2020 Udine

 

La “ filosofia “, la letteratura, hanno un ruolo importante nel dare un senso oltre che alla quotidianità, alla vita.

Seneca sosteneva che la filosofia spinge a fare e non solo a dire, è anche vero purtroppo e Seneca lo sapeva bene, che la letteratura e la filosofia sono  talvolta la volontà debole rispetto all’economia… la filosofia ora più che mai potrebbe descrivere la situazione attuale … decadente e senza sogni, in poche parole può affermare che l’umanesimo è finito, che l’uomo si è ridotto strumento, per cui il materiale gode di una libertà sfrenata diffusa e molto significativa.

Ebbene, questo è follia !

Ma allo stesso tempo però la follia è costitutiva della nostra identità.

La follia più imperante  è quell’essere straniero, non solo l’uno dell’altro, ma anche ciascuno con se stesso.

In realtà è come se ciascuno fuggisse  da se stesso come dal peggior nemico!

Oggi purtroppo il – sistema – non permette la riflessione, né tanto meno a ciascuno di riflettere, è come se ci fosse nella nostra quotidianità e nella nostra vita, uno spazio vuoto, è un vuoto d’anima e siamo presi, o dominati dall’ansia:

dall’ansia di fare bene il sesso,

di non deludere il Capo

di fare carriera

di “ apparire “ ad ogni costo

di essere perfettamente e rigorosamente magri, magri anoressici va bene ugualmente.

Per questi motivi abbiamo lasciato che si insinuasse in noi l’ospite peggiore, cioè

“ l’ospite inquietante ”:  il nichilismo!

Si è talmente insinuato nella nostra interiorità, nel nostro presente da renderlo sempre più precario, tanto che il futuro non ha più senso, né significato perché manca il senso, lo scopo.

Nietzsche ha affermato un tempo che  i – valori – perdono valore …. Ci restano però le

“ Utopie “ ! 

E’ da rinunciare a queste ? Mai !

Le utopie  vanno difese a tutti i costi, perché se si ferma l’ipotesi che il mondo possa anche essere altro da quello che è, allora abbiamo ancora un barlume di speranza.

Non a caso tempo fa, molto tempo addietro, mi sono inventata la “ Pegasus “ Astronave a remi, per andare oltre il mondo ….  e quanto attuale è ancora oggi!

Se non crediamo in una “ Pegasus “ ci appiattiamo su quello che  oggi più che mai viene chiamato  - Sano Realismo – l’orrendo, la cosa più orrenda che l’uomo abbia potuto fare.

Così a questa maniera siamo ( io mi escludo ) dei minerali inerti, una umanità senza più futuro.

Cala un sipario malinconico su questa notte che strabica per la cecità barcolla e cade travolta dal suo stesso peso, non c’è traccia di umanità e lo sguardo va oltre la sagoma nera di un sipario fatiscente, ritagliata sul cielo cupo … uomini e cose sono ridotti a sagome.

Un che di metallico, di freddo, avvelena la vista e un pensiero dolce, sul nascere e sembra che dal recinto privato inattingibile dalla distanza carico d’ombre e di misteri, fiorisca in un angolo la vita portata da un filo di speranza che la lega a quell’oltre lontano oltre il mondo, oltre il pensiero, è l’ancora della “ Pegasus “.

A prevalere  è quell’aria greve e strana, piena di disagio, in cui il vero e il sognato, si mescolano, facendo emergere le inquietudini, le solitudini, le distanze, ma di più le assenze.

Improvvisamente o d’improvviso il nome lievemente sussurrato lacera le ombre, il rigoglio di visioni, scandite come metafora del viaggio verso il cuore dell’esistenza: L’Amore!

Il sogno che si perpetua dagli occhi al cuore, dalla mente all’anima!

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