Il Viaggio delle Anime
Di Vincenzo Calafiore
15 Marzo 2022
«Dormivo e sognavo che la vita era gioia;
mi svegliai e vidi che la vita era un inferno.
Volli
tornare a dormire per riprendermi la gioia sospesa
Tra
la speranza e la delusione.»
Vincenzo Calafiore
Si è presentata
e mi ha detto: "La conosco da sempre. Ho letto i suoi libri, l’ho
ascoltata in teatro nei suoi meravigliosi monologi, ho letto fino a quando ho
potuto tutto quello che ogni giorno ha scritto per anni; da giovane lei era
bello, davvero bello … l’ho seguito
dappertutto. A guardalo bene ho sempre pensato che lei avesse origini greche,
ma questo non è stato mai importante, quanto la sua cultura. Vedendo una
persona seduta sui gradini della fontana ho pensato … può essere solo lui
capace di questo e mi sono avvicinata a dirle che la trovo più bello ora, che preferisco
il suo volto di adesso, sereno e placido a quello che aveva da giovane, ispira
serenità, tranquillità, come quando dal palco mi raggiungeva la sua voce, unica
e rara, indimenticabile come una carezza sul volto. “
Penso spesso a
questo ricordo che serbo in cuore, è un’immagine che solo io vedo ancora in
testa e di cui non ho mai parlato. Non ho mai saputo chi fosse quella donna,
non ricordo il suo nome, ma saprei riconoscerla incontrandola per strada dai
dolci lineamenti del suo volto.
Ma quello che mi ha detto è sempre lì nella mia testa, fasciato di
silenzio, e mi meraviglia. Lo prediligo fra tutti i ricordi, in lui mi
riconosco, e m'incanto. Penso che così sia l’amore, ma
che cos’è l’amore? Hai mai amato con tutta te stessa? Sei
stata mai veramente amata,come posso o potrei amarti io?
Sono delle domande e chissà quante volte le donne se le
saranno poste nella loro vita, senza una risposta.
Eppure, quando pensiamo alla parola amore, quando cerchiamo
l’amore, è la gioia che sogniamo, e che raramente troviamo. Il che induce a
pensare che forse stiamo sbagliando in qualcosa.
Questo è dei poeti, degli scrittori, quella razza che vive in
disparte e conosce la voce e la sapienza della solitudine con la quale
riempiono pagine di parole … diventano libri
ed ecco dunque che siamo stati formati dai
racconti d’amore. Nei tempi si è andato via via a formarsi un discorso vero sull’amore, collegato al thanatos,
molto prima di Freud e della psicanalisi.
Questa condizione, thanatos mi ricorda Paolo e Francesca,
Lancillotto e Ginevra, Tristano e Isotta, come lo era stato in tempi più
antichi l‘amore di Paride per Elena.
Tuttavia , “ amor ch’a nullo amato amar perdona” ma anche ”Da Amore venne la buona accoglienza che gli
fece, e se essa aveva grande amore per lui, lui ne aveva centomila volte di più
per lei, perché Amore sbagliò il colpo tirando agli altri cuori, a paragone di
quel che fece al suo; e nel suo cuore Amore riprese tutto il suo vigore, e fu
così completo. “
Ora in questo caso Lancillotto ha ciò che desidera, poiché la
regina ben volentieri desidera la sua compagnia e il suo conforto, e egli la
tiene tra le sue braccia, ed essa tiene lui tra le sue. Tanto gli è dolce e
piacevole il gioco dei baci e delle carezze, che essi provarono, senza mentire,
una gioia meravigliosa, tale che mai non ne fu raccontata né conosciuta una
eguale; ma io sempre ne tacerò, perché non deve essere narrata in un racconto.
La gioia più eletta e più deliziosa fu quella che il racconto a noi tace e
nasconde.
Cosa c’è di tanto bello e armonioso nell’amore?
Cosa lo scatena? Di che amore si tratta?
Intanto penso che si tratti di un amore con la A
maiuscola, nel senso di vero amore.
Ora, se amare è un verbo transitivo, e vuole sempre un
soggetto che ama qualcosa o qualcuno, oserei dire che questi uomini amavano
un’assenza, amavano l’idea dell’amore in sé di cui casualmente il corpo
femminile era scintilla.
Nella Grecia classica vennero assegnati
all’amore diversi nomi: Agapè, ossia l’amore incondizionato, amore religioso,
non necessariamente corrisposto, che diventerà amor cristiano per il prossimo;
Storge, l’amore familiare; Himeros, la passione istantanea, che chiede soddisfazione
immediata; Eros, il dio della passione; Anteros, l’amore corrisposto, e Philia,
l’amore di elezione, che unisce Eros e Anteros operando il passaggio dall’amore
del piacere al piacere di amare, destinato a durare nel tempo. Peraltro Eros e
Anteros nella mitologia greca sono fratelli e si dice che, in assenza di
Anteros, Eros torni bambino..
Allora solo chi ama davvero rifugge la viltà, si vergogna nel compiere cattive
azioni e cerca di mostrare all’amato o all’amata solo il bello, come gli amanti
che sanno amare e dare amore!
Forse “ Amore “ non sarà eterno, ma lo sarà fino a quando il
cuore è attraversato da una forte e continua emozione che passando lascia il
segno e non se ne va; gli amanti si scambiano senza alcuna costrizione ogni
piacere, mentre i “ coniugi “ sono per la legge obbligati a sottostare alla
volontà dell’altro senza possibilità di rifiuto.
Bisognerebbe pensare che l’amore, amare, è forte passione,
che vive e cresce sempre più per incensante pensiero a l’altro sesso, per cui
quindi si desidera più di ogni cosa godere dell’amplesso dell’altra realizzando
così tutti i precetti che “ Amore “ vuole !
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