domenica 14 dicembre 2025

 

Santo Natale 2025



Ed eccoci qui, alla soglia benedetta del Santo Natale.

E' il “ Natale “ di sempre, il tempo benedetto che fa scendere per un po' su questa grumo di terra sospesa nello spazio, la pace e la serenità di cui avrebbe bisogno. Terra in cui formiche impazzite non fanno altro che farsi la guerra, a seminare odio.

E' un mondo sottosopra e da qualsiasi parte o maniera lo si guardi è sempre sottosopra.

Chi scrive ciò è un argonauta, lo scrive perché ha visto e vissuto altre epoche e ora che è ritornato non riconosce più il mondo che aveva lasciato, ma questa festa si, la ricorda e anche se l'ha vissuta in un'altra maniera non la trova cambiata, ha trovato cambiato invece l'uomo, non è più lo stesso uomo, questo che ha conosciuto è metà meccano metà elettronico, un umanoide adibito a fare sempre le stesse cose, con una vita che è come una scena teatrale che si ripete monotonamente all'infinito.

Ma questa è un'altra storia!

E' il momento della magia e di lasciare compiersi.

Del ricordarsi delle persone che non ci sono più e che si tengono nel cuore!

Quindi, cammina piano, non correre, prendi il tempo necessario per riflettere sul suo significato, lasciati coinvolgere dalla bontà che si respira e si sente sospesa nell'aria.

Ricongiungiti con Dio, chiedigli protezione dalla “ Bestia” lasciati rapire dalle sue atmosfere del poco o del niente, è questa la vera ricchezza!

Vincenzo Calafiore

sabato 13 dicembre 2025


 










Canto alla luna


Vincenzo Calafiore

14 Dicembre 2025


..... prendimi così come sono

non per quello che potrei essere

tra un paio d'anni. Se mi prendi

amami ! , amami come so amarti io

e sarai la mia luna, quella che guarderò

sempre prima di chiudere gli occhi! “

Vincenzo Calafiore


Prendimi così come sono non per quello che potrei essere tra un paio d'anni. Se mi prendi amami ! , amami come so amarti io e sarai la mia luna, quella che guarderò sempre prima di chiudere gli occhi!

Non ti ho amata per gioco, per vanità,perché eri e sei ancora bella.

Per averti avrei fatto qualsiasi pazzia, sarei stato capace di tutto, pur di prendermi il tuo destino.

Io ti ho amata senza pudore, senza paure, vincendo il destino, rischiando di perdere tutto me stesso.

Chissà se questo lo sai!

Lo sai sei come una seconda pelle, un'esistenza dentro un'altra, un pensiero di averti accanto che si manifesta come il prodigio di un tramonto, di un'alba.

Chissà se lo sai di essere come quel desiderio di andare a guardare il mare e lì rimanerci, ecco …. come si potrebbe fare a meno del mare?

E come potrei io a fare a meno di te?

Mi succede spesso di volerti accanto con un desiderio immenso, ma è nel “ Il luogo delle parole “ che io trovo la serenità dell'incontro, quella pace interiore perché in quel luogo le parole sono pennelli e la tavolozza è rubata a un arcobaleno, è così che dipingendoti ti creo proprio come il mio cuore ti vuole.

Come il mare resta per sempre dentro le conchiglie tu resterai in me per sempre, ti avrò ogni volta, ti amerò ogni momento come fa l'onda con la riva.

Io e te siamo la stessa porzione di cielo che guardiamo, la stessa melodia della vita che udiamo, lo stesso arcobaleno, l'identico tramonto.

Tu sei il mio altrove, accendi nuovi orizzonti, nuove stelle e lo fai con un soffio. Io vivo dove tu mi vuoi,e mi troverai sempre con una penna in mano ….. è un modo come un altro per tenerti accanto anche !

Vorrei che fosse amore.



 










DOVE SEI ISRAELE ?

mercoledì 10 dicembre 2025


 









Una ragione di più


E ogni volta

vado via, mi lascio e mi appartengo.

Mi appartengono il ricordo, il mio niente.

C'è una ragione di più che il solo esistere

e la perdo sempre e la riconosco

in un'impronta lasciata nel mio disordine.

Vorrei che Tu vita non mi scordassi

che un po' di me ti restasse addosso

tra occhi e cuore.

E oggi ripensando ai sogni

quei miei sogni di carta, la stilografica in mano,

la testa altrove, la mia scrittura...

non è soltanto fuoco è passione

in ogni rigo, in ogni frase

è armonia, una nave

il filo rosso tra anima e cuore,

tra me e Dio

è una chiave....

Un sogno!

Vincenzo Calafiore


lunedì 8 dicembre 2025


 










I have dream


E ora, chissà dove sei,

chissà chi sei.

Forse un nome cancellato dalla memoria,

un viso perduto nelle paludi dei ricordi,

una voce strozzata in gola.

Ti penso anche se il cuore mente.

Eri un sogno e da sogno ferivi,

mani che non sapevano più tendersi

braccia che non stringevano.

Forse ridi per nascondere le cicatrici!

E io?

Io vivo qui, in questo mezzo tra

dolore e solitudine, a scrivere versi

nel mio deserto, a trattenere un tempo

che non ti ha visto tornare.

Mi chiedo se sei mai esistita,

chissà chi sei!

Se mi porti addosso come un profumo

se vivi senza colpe.

Io ti ritrovo sempre più in un volto estraneo

in un sorriso freddo

nel silenzio che morde l'anima

e tutto torna … i tuoi passi, i tuoi sorrisi,

la tua assenza … tutto torna!

In quella ferita che chiamano sorriso!


Vincenzo Calafiore


domenica 7 dicembre 2025


 

Il confine della solitudine



Vincenzo Calafiore

08 Dicembre 2025


Vieni da me, nella mia casa in riva al mare, tu porta la tua allegria, io i ricordi.

E questa notte vedremo come fa il mare ad ammaliare gli occhi, l'anima.

La mia anima, una battaglia abbandonata, una specie di resa alla memoria, è come trovare una medaglia di latta e tu fingerai che sia qualcosa di prezioso.

Ma non è importante. L'importante è che tu arrivi con la tua solitudine fragile e ingenua, ho le tasche piene di sogni e fantasmi, ricordi. Alcuni ancora bruciano, altri hanno chiesto scusa, altri ancora mordono e fanno male, sempre pronti svegli, sempre pronti a mordere quando meno te l'aspetti.

Io e te seduti in riva al mare, consegniamo le nostre cose più belle, le altre le tratteniamo sono cose troppe umane e ci vorrebbe un angelo a cui affidarle.

Tu sei tanto bella, sei bellissima e io sono ormai un vecchio che aspetta di intravedere il suo ultimo traguardo.

Verso qualche lacrima, come un buon vino scorre veloce, è un livido dell'anima che ha deciso di raccontarsi.

E' anima! Anima da sfogliare come un libro, un libro senza pagine e senza date, in alcune sono rimasti gli odori di te bambina profumata di borotalco, sul tuo corpo sono rimaste le mie mani che ti hanno tenuta stretta quando ti ho presentata alla vita … e poi altre con l'odore delle notti insonni, le sigarette fumate in balcone e il caffè del mattino, la tua pelle nelle mie narici.

Ti saprei riconoscere tra mille!

E per un istante sembra che tu sia qui con me, mi giro e c'è sola la mia ombra proiettata dal falò che illumina la notte.

Io e te siamo due naufraghi su zattere di cartone, potrei annegarci in quelle lacrime.

Il mare si avvicina è una delle sue carezze, lo fa con la sua melodia che ipnotizza gli occhi e l'anima, è una voce che chiede e vuole sapere cosa nasconde la parte oscura dell'anima.

Io la vedo sempre più umana, sempre più sacrale come un altare a cui inginocchiarsi e chiedere protezione.

Certe notti, come questa, resto arreso uno di fronte all'altra, raccolgo i pezzi per metterli insieme a rifare una vita!

Passa il tempo e tutto cambia, cambia ogni cosa perfino noi, quasi due estranei, cambiano i sogni, le realtà.

C'è la notte lunga e silenziosa in mezzo a noi, vecchia semplice pronta a riprendersi quello che il cuore non riesce a contenere.

Io e il mio destino..... lui venne una notte di dicembre l'undici dicembre... aveva il trucco sbavato e una valigia di cartone disse a tutti di chiamarsi Vincenzo, ma da quando lo videro tutti lo chiamarono

Quinto... Quinto Malatesta, perché aveva in testa e negli occhi solo che mare.

Era come se fosse lì da sempre, lo vedeva e danzava nell'aria, sospeso al trapezio della sua poesia, con il baratro sotto della vita, senza paura

lieve come un'onda.

Ogni sera, la luna nascosta dietro una nuvola lo vedeva volare, la faccia serena e la paura che nessuno avrebbe mai potuto amarlo come il mare, con quella maschera addosso fino a qui.

Capelli bianchi e occhi stanchi che a saperli guardare raccontano.. lui racconterà dei posti dove è stato, delle cadute nelle battaglie perdute, degli ubriachi di felicità che non ridevano mai, oppure delle risate che non erano sue!

sabato 6 dicembre 2025

 

2025 “


2025 “ sembra un'astronave negli spazi siderali.

2025 “ un' umanità in viaggio senza una meta! Ma è un anno terrestre col suo carico di morte e di dolore, di lunghi silenzi e solitudini, cattiveria, malvagità, di violenze di ogni genere, di soprusi,

di disuguaglianze, di miserie.

Ma è anche una Grande Bellezza. Di magie, di generosità, bontà, altruismo, solidarietà, di amore.

E' una meravigliosa Cornucopia!

E' un'Astronave che ci sta proiettando nel futuro.

E' quasi “ NATALE “ la pace che cala come neve su tutto il mondo; è la Nevicata del 2025, il momento della pace e della serenità. Gli uomini solo per questo momento si vestono di umanità, ritornano solo per questa occasione a vivere ed essere umani come sempre dovrebbero essere e invece no.

E' un uomo che fa ancora la guerra,

che uccide,

che ruba,

che si macchia le mani di sangue innocente,

che si comporta peggio delle bestie

un uomo che è tutto tranne che : umano.

E allora bisogna cercarlo il valore e il significato del Santo Natale se nelle scuole primarie è vietato cantare “ Tu scendi dalle Stelle “ o altri canti natalizi.

Bisogna cercarli quei valori in noi, per la nostra sopravvivenza, per le nostre millenarie tradizioni.

Bisogna avere un “ VERO NATALE “ che non sia soltanto di regali, e di tavole imbandite. Il vero Natale è un passaggio in chiesa, è la bontà quotidiana, è il calore della famiglia, quella che resiste ancora, in cui è bello rifugiarsi ove si avverte il fuoco umano, ove puoi dire: sono a casa!

Vincenzo Calafiore