La
forza dell’amore
Di Vincenzo Calafiore
12 Aprile 2020 Udine
“
… io penso che potrebbe succedermi
in
qualsiasi momento, in questa età misera
e
cenciosa di poter essere colpito dalla sordità
o
dal mutismo.. non mi preoccuperei più di tanto! ,
perché
l’unica e vera, totale mutilazione è la cecità.
Dunque
la preoccupazione mia maggiore
è
per gli occhi, solo con quelli potrò ancora leggere
e
scrivere, solo gli occhi salvano dalla solitudine!
Vincenzo Calafiore
Tu sai, quante volte ci siamo
trovati ieri, e altre volte nei sogni?
Era come se ti incontrassi ogni
momento del giorno, come se i miei pensieri fossero la trama segreta per
poterti incontrare.
Un giorno dopo l’altro, così i
mesi, gli anni, infilati come perle a un filo di lana rossa nella solitudine di
un’attesa che sempre più si opacizza, mi allontana gettandomi in un remoto
oscuro.
E’ amore mio il sogno, il luogo
ove possiamo lasciar fluire senza paure i desideri nostri, riconciliarci con il
tempo, godere ogni istante la nostra vita, e contrapporla all’età.
Che dire dei momenti magici che
ci hanno segnato?
Pensa che brutto se un giorno ci
capitasse di svegliarci senza avere più alcun sogno?
<<
Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno
in cui nulla accadrà … >> disse Cesare Pavese!
Un brivido terribile mentre si
accendono una a una tutte le luci del giorno, è la morte del cuore un sogno che
non c’è stato.
Victoria è il sogno, l’impronta
che rimane, ma è l’unico posto, tra tutti quelli in cui ho vissuto che ho chiamato:
casa mia!
C’è il sogno…. Vissuto
interamente…. Stesa su di me, fusi, solo come due corpi che si amano e si
cercano sanno fare, con gli occhi socchiusi è li, perduta tra le mie braccia ….
Di scatto si alzò, prese due bicchieri e vi verso del vino … tornò a sdraiarsi
su di me, pelle con pelle, occhi con occhi, labbra con labbra in quell’aria
soffusa di poesia.
Vidi nei suoi occhi una felicità
genuina, senza maschera; i miei occhi e quelli di Victoria si cercano ancora,
come le mani …. Ci siamo incontrati un’altra volta!
Guardo la pioggia, cadere
lentamente dalla mia finestra. Penso che la primavera tarderà ad arrivare,
penso che non ci saranno le giornate di mare tanto agognate in sua compagnia;
penso alle sere di maggio … le passeggiate in quell’aria di zagara Victoria!
Penso alla tua voce, a quel
timbro di voce, tuo, particolare, Victoria, che fa innamorare, la si sente
dentro, fa effetto.
La tua voce la sento in me come
un desiderio dapprima lieve, poi sempre più forte Victoria, la tua voce dalle
tonalità segrete proibite che partono dalle caviglie, su per le gambe fino al
cuore e lì si fermano.
Tutte le inibizioni, tra
pensieri e desideri, la tua voce e il mio desiderio, si accalcano, vibrano….
Qual è il segreto che scatena
tutto ciò Victoria? Il contatto, i corpi che si uniscono, le labbra che
suggellano … è una specie di tango passionale, il tango è l’espressione mia
dolce Victoria, verticale di un desiderio orizzontale.
Io penso e ti immagino
orizzontale e cerco le tue mani, le tue
labbra, le tue gambe, voglio sentire il tuo corpo vibrare sul mio, le mie
braccia che ti stringono con forze e dolcezza, fino a fondersi insieme ai
nostri corpi.
Sono qui e tu non rimani, la mia
pelle in allerta, la passione tra le ombre!
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