sabato 11 aprile 2020


La forza dell’amore

Di Vincenzo Calafiore
12 Aprile 2020 Udine

“ … io penso che potrebbe succedermi
in qualsiasi momento, in questa età misera
e cenciosa di poter essere colpito dalla sordità
o dal mutismo.. non mi preoccuperei più di tanto! ,
perché l’unica e vera, totale mutilazione è la cecità.
Dunque la preoccupazione mia maggiore
è per gli occhi, solo con quelli potrò ancora leggere
e scrivere, solo gli occhi salvano dalla solitudine!
                             Vincenzo Calafiore



Tu sai, quante volte ci siamo trovati ieri, e altre volte nei sogni?
Era come se ti incontrassi ogni momento del giorno, come se i miei pensieri fossero la trama segreta per poterti incontrare.
Un giorno dopo l’altro, così i mesi, gli anni, infilati come perle a un filo di lana rossa nella solitudine di un’attesa che sempre più si opacizza, mi allontana gettandomi in un remoto oscuro.
E’ amore mio il sogno, il luogo ove possiamo lasciar fluire senza paure i desideri nostri, riconciliarci con il tempo, godere ogni istante la nostra vita, e contrapporla all’età.
Che dire dei momenti magici che ci hanno segnato?
Pensa che brutto se un giorno ci capitasse di svegliarci senza avere più alcun sogno?
<<   Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno in cui nulla accadrà … >>  disse Cesare Pavese!
Un brivido terribile mentre si accendono una a una tutte le luci del giorno, è la morte del cuore un sogno che non c’è stato.
Victoria è il sogno, l’impronta che rimane, ma è l’unico posto, tra tutti quelli in cui ho vissuto che ho chiamato: casa mia!
C’è il sogno…. Vissuto interamente…. Stesa su di me, fusi, solo come due corpi che si amano e si cercano sanno fare, con gli occhi socchiusi è li, perduta tra le mie braccia …. Di scatto si alzò, prese due bicchieri e vi verso del vino … tornò a sdraiarsi su di me, pelle con pelle, occhi con occhi, labbra con labbra in quell’aria soffusa di poesia.
Vidi nei suoi occhi una felicità genuina, senza maschera; i miei occhi e quelli di Victoria si cercano ancora, come le mani …. Ci siamo incontrati un’altra volta!
Guardo la pioggia, cadere lentamente dalla mia finestra. Penso che la primavera tarderà ad arrivare, penso che non ci saranno le giornate di mare tanto agognate in sua compagnia; penso alle sere di maggio … le passeggiate in quell’aria di zagara Victoria!
Penso alla tua voce, a quel timbro di voce, tuo, particolare, Victoria, che fa innamorare, la si sente dentro, fa effetto.
La tua voce la sento in me come un desiderio dapprima lieve, poi sempre più forte Victoria, la tua voce dalle tonalità segrete proibite che partono dalle caviglie, su per le gambe fino al cuore e lì si fermano.
Tutte le inibizioni, tra pensieri e desideri, la tua voce e il mio desiderio, si accalcano, vibrano….
Qual è il segreto che scatena tutto ciò Victoria? Il contatto, i corpi che si uniscono, le labbra che suggellano … è una specie di tango passionale, il tango è l’espressione mia dolce Victoria, verticale di un desiderio orizzontale.
Io penso e ti immagino orizzontale  e cerco le tue mani, le tue labbra, le tue gambe, voglio sentire il tuo corpo vibrare sul mio, le mie braccia che ti stringono con forze e dolcezza, fino a fondersi insieme ai nostri corpi.
Sono qui e tu non rimani, la mia pelle in allerta, la passione tra le ombre!   


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