martedì 28 aprile 2020


Le perdute lettere

Di Vincenzo Calafiore
28 Aprile 2020 Udine

…. Non ti ho mai dimenticata
quando al mio cuor venivi nei panni
d’eterna primavera. Giovinezza
acerba in un corpo allo sfascio, e t’amo
ora come allora nella pietà degli occhi “
                     Vincenzo Calafiore

Sei questa: l’amore in punta di labbra, in un rigo, in un ricordo, in una fotografia che non cancellerò mai, perché cancellandola vorrebbe dire la mia stessa fine.
Cerco di rallentare la folle corsa dell’età mia che va via senza che io possa fare nulla, mi rimane la mia vita nei soppalchi sotterranei di un teatro in disuso. Quella cosa in fondo al viale che guardo nella coda dell’occhio, la guardo e mi rendo conto che è una montagna di cose che ho fatto, di errori, ed è ancora lì che mi segue, alla stessa maniera di come la luna fa con la terra.
Lo so, è faticoso rimanermi vicino, come il mare mi muovo e sempre in una diversa direzione, a volte sono come un luogo irrinunciabile in cui si vorrebbe restare e come il mare a volte sono da nessuna parte, come essere niente.
Per questo corro assieme, corriamo assieme io e i ricordi.
E penso agli indirizzi a cui spedire la vita, anche in un altrove svuotati e massacrati come le prigioni di Kabul.
C’è qualcosa che è stata sempre su ogni mia scrivania che non ho buttato mai via: la mia esistenza in una fotografia!
Avrei voluto perdermi nei miei deserti afgani  di una stilografica …. E invece sono qui nei stessi miei orli recitanti dalle ore perse a leggere libri antichi di alchimia e magia, nelle decadenze di oggi; avrei così tanta voglia di cancellarmi, come ho fatto con chi non ha avuto voglia di restare, così mi allontano sempre più da chi si vuole allontanare.
Dovrei mettere alla prova chi dice di amare la mia vita e chi dice di amarmi.
Oggi in questo distaccamento di civiltà non vorrei più attendere nessuno, vorrei invece qualcuno che mi aspettasse. Qualcuno da non deludere!
Non è necessario tenersi stretti, solo prendersi cura dell’essenziale e l’essenziale è semplicemente ciò che non siamo disposti a perdere.
Voglio dire che forse non sono stato un bel sogno ma neppure una brutta realtà.
Voglio dire che posso percorrere anni luce in una sola notte e raggiungere l’anima gemella di un altro,  evitando chi bestemmia amore fuori senza averne dentro, chi inganna il silenzio con finte parole, chi si spreca nei letti di chiunque senza amore, senza poesia, senza vita nelle mani. E poi ci sono io che dove sono stato non lo so, ma sono stato qualcosa comunque.
Ti vorrei qui con me, raccontarti tante cose, sentirti e vederti ridere, vorrei abbracciarti solo per sentire il tu profumo, chiudere gli occhi e sentire il tuo respiro cambiare se appena ti sfioro, con gli occhi socchiusi vedere quanto sei bella.
Sai, occhi socchiusi … la vita è come la danza, la vita è una danza nella quale non puoi fermarti mai, la danza come la vita ti porta lontana lasciandosi andare nei ritmi, nelle emozioni.
Abbandonarsi ai suoni … della vita!
In fondo, occhi socchiusi, la vita è un brivido che vola via, tutto in equilibrio in un follia chiamata Amore, siamo follemente innamorati di questo brivido!
Perché se non è così penserai di non aver vissuto abbastanza, quando abbastanza è: amare oltre ogni limite!



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