domenica 8 novembre 2020

 

 

 

 

                  Porto Allegro

 

Vincenzo Calafiore

 

Come abbiamo potuto ridurci così? E’ questa la domanda! Quella che ognuno di noi, voi, gli altri, tutti dovrebbero porsi: come abbiamo potuto ridurci così ?

Che noi “ italiani “ fossimo una razza a parte, questo lo sanno pure i sassi, anche quelli che per strada gli dai un calcio….. e lui rotola avanti, ma con uno scarto improvviso come un baleno potrebbe spostarsi tutto sulla destra ….. dipende…

 

Dipende si … dipende dal piede che lo calcia, dalla forza del piede …

Ma comunque lui … il sasso in quell’istante, in quel preciso istante … ti ha già mandato a quel paese!

 

Si, noi italiani in questo siamo insuperabili, siamo dei maestri, nessuno meglio di noi

Sa mandare a quel paese o fare una lunga e generosa: pernacchia!

Fare la “ pernacchia “ non è da tutti, non è facile, perché nella pernacchia bisogna metterci tutta l’enfasi, provata verso l’imbecille cui è diretta.

E qui occorre fare un distinguo perché c’è: l’imbecille furbo ad esempio come un politico e l’imbecille, imbecille che è colui che segue quel tipo di imbecille.

L’altro distinguo doveroso è che sono sessanta milioni, divisi e distinti, e tanto imbecilli da odiarsi e così facendo fare il gioco dell’imbecille, furbo.

 

La “ pernacchia “ Questa è una cosa seria per poterla fare  e farla bene, ci vuole arte e passione … perché chi la riceve deve sentire la passione, il patos, tutta la gioia di chi la fa.

Se mancano queste cose, inutile farla.

 

Però c’è stato un tempo, che io ricordo con dispiacere perché è andato perduto, c’era Petrarca, Dante, Alighieri, Virgilio, Michelangelo…. Siamo stati quelli che hanno portatto la cultura e la bellezza nel mondo…

 E ora che siamo? Servi!

E sai perché lo siamo? Perché abbiamo perso! Siamo stati sconfitti, spianati, resi tutti uguali, vestiti uguali…. Ma la cosa peggiore è quella di aver perso la nostra entità, l’abbiamo svenduta per un sogno che non abbiamo fatto, ma che ci è stato fatto immaginare. E noi lo abbiamo visto, ne abbiamo sentito le sue voci, l’aria, il vento.. ed era tutto un bluf!

Ma siamo i servi peggiori, quelli che si lamentano e stanno piegati … con la schiena piegata senza voce, senza parola, senza pensiero.

 

Tu!

Che te ne stai lì seduto su quella seggiola, ti starai chiedendo chi sono io!

Questo ti stai chiedendo in quella tua testolina…

 

Sai chi sono io? ….. il Popolo!

Agonizzo per una malattia mal conosciuta e che non si sa curare, si chiama: libertà!

Mi hanno rimesso assieme i pezzi per sopravvivere e questo mi assicurano è una fortuna.

Ma loro, gli altri prigionieri, gli altri morti vivi?

Quelli che vedi per strada dentro una casa di cartone,

quelli delle periferie abbandonate,

quelli che stanno al Sud,

quelli che protestano contro la fame e l’umiliazione, la dignità rubata,

quelli che spariscono per sempre,

quelli di città come favelas di Rio e di Buenos Aires,

nelle rovine di Napoli.

Ecco chi sono, sono uno che ha visto tutto.

Ho visto crescere questa Italia!

Ora mi pare d’essere in un pisciatoio, dove tutti possono entrare gratis, dove gli orinatoi sono intasati dalle cicche che galleggiano nelle urine schiumose, dove una volta qualcuno si sarà asciugato le mani nell’asciugamano, ora talmente lercio che nessuno osa toccarlo.

Dove c’è puzza di intrallazzi, e sporchi affari, di camorra e di mafia.

E una fila di uomini allineati contro il muro in un raccoglimento religioso si frugano i pantaloni, ognuno nel proprio pantalone, ognuno separatamente, però tutti assieme in una specie di promiscuità evacuatrice.

E la cosa fa schifo, ma di più fa schifo la tua indifferenza, e nono solo tua, ma anche quella degli altri, degli altri loro, degli altri tutti che ve ne state in quelle stanze dorate.

L’indifferenza totale ai miasmi di quegli imbecilli furbi… i politici

Ecco cosa ho visto e cosa vedo.

Una grande bugia e tutta una bugia raccontata nei libri di scuola come per far passare per eroe un delinquente e assassino come Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi.

E no! Voi state raccontando su quei libri un sacco di stronzate e mai la verità come le deportazioni da Sud verso il Nord, dei paesi e villaggi bruciati e rasi al suolo e dato il permesso di saccheggiare, violentare, uccidere, le fossi comuni….

Come fate a chiamarla Unità ? Con quale diritto, con quale diritto avete dimenticato e cancellato tutto dalla memoria?

Questa cosa non vi fa schifo, quella di nascondere la verità?

Ma esiste un altro posto così, in cui il tuo vicino si trova nella tua stessa situazione?

Dove esiste la stessa uguaglianza?

Non esiste.

E non fa niente che si tratti di un’uguaglianza nell’abbrutimento, l’essenziale è che sia autentica, precisa, vistosa e, in fondo gagliardamente espressiva, anzi espressionista.

Per te , e per i tuoi simili, per i tanti come te va benissimo:

date le tue, le vostre, ridotte capacità percettive solo quello che è enorme è evidente, le gradazioni, le sfumature vi sfuggono: e questo popolo è una sfumatura nella vostra galassia.

Perché è qui che si nascondono le fregature nel vostro fare politica. Ma tu imbecille furbo non hai colpa, la colpa semmai è mia: io popolo!

Che sono rimasto impigliato nelle maglie rumorose e frenetiche di una corrente politica, becero e bieco, come un pesce impigliato nella rete.

Sai cosa fa male?

E’ che sono rimasto a guardare come da un balcone, stavo davanti al degrado della droga, della prostituzione, delle mafie, della corruzione e mi bruciavo le dita… quella cicca era la mia unica indipendenza!

Mi hai tolto anche quella e non sono altro che desiderio, odio, invidia, dipendenza, umiliazione.

Sono rimasto indifferente dinanzi alla invasione, ai porti aperti, ai miei diritti negati per gli altri, i nuovi italiani che arrivano come tempo fa quei “ Mille “ un manipolo di uomini che hanno distrutto e che continuano a distruggere… mentre leggere vanno al cielo le spire di fumo grigio di una nazionale senza filtro a guardare il: Porto Allegro!

 

Udine lì, 08/ Novembre/ 2020  i tempi del colera

 

 

 

 

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