lunedì 20 giugno 2022

 

 

Come un filo d’erba

 

 

Avresti dovuto vedermi

quando ero dritto come un filo d’erba;

col sole negli occhi e il bianco salino in bocca.

Oh sì, che avresti dovuto vedermi

con la pelle dorata dal sole

e tanto tempo ancora da vivere da esplorare.

Ti ho tenuta in braccio

abbiamo fatto assieme i bagni

hai giocato con me, e vegliato il tuo sonno.

C’ero io vicino quando stavi poco bene

io ti tiravo i dentini, piccoli come chicchi di riso,

ero io il tuo topolino che ti portava il regalo,

a tenerti con una mano in bicicletta

ad accompagnarti a scuola.

Sono stato la tua ombra!

Perciò se mi vedi poco sicuro nel camminare,

se sbaglio,

se non ricordo,

se ci vedo poco

se sento poco

se continuo ad essere disordinato,

se mi smarrisco,

se mi vedi assente

non perdere la pazienza, io con te non l’ho mai persa.

Se mi addormento sulla sedia

Se  fumo la mia sigaretta

Se non faccio più le parole crociate

Se mi attardo nei miei pensieri

Nei miei ricordi, non chiamarmi

è lì che voglio stare e rimanere lì  con quel che vivo, a vedermi

nel mare della mia terra

nei suoi profumi,…

Lasciami lì, la strada di casa per tornare la conosco ormai molto bene.

Non ti chiedo nulla

Non voglio una badante

Ma neanche essere una zavorra.

Finchè vedrò

Fino a che avrò la forza di alzarmi e di camminare

Fino a che potrò usare le mie mani

Io non chiederò aiuto, non chiedo nulla.

Ma vorrei che non fossero calpestate

La mia dignità,

la libertà,

l’orgoglio.  

Quel che sono stato, ricorda che lo sarò per sempre, fino alla mia fine.

Nella mia testa c’è la mia vita, che tu non ricordi o non conosci.

                                                            Vincenzo Calafiore

 

 

 

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