venerdì 2 giugno 2023






Alla fine di tutto a vincere è l’amore

 

 

Di Vincenzo Calafiore

03 Giugno 2023 Udine

 

 

 

Disincanto e disillusione non negano,

bensì filtrano come un setaccio

le gelatinose menzogne, le retoriche

sentimentali, la pappa del cuore con

la quale s’ingannano gli altri e se stessi..“

                         Vincenzo Calafiore

 

E’ così difficile incontrarsi in queste città deserte come cattedrali nel nulla, difficile riconoscersi con tutte quelle maschere addosso.

A questo vuoto si arrende perfino il paesaggio della memoria, appare distante, che potrebbe essere alternativo alle visioni e alle sensazioni del presente.

Ed è nell’abitare questa distanza che forse sarà possibile cogliere la mobilità delle forme che si accompagna al diverso percorso mentale.

La vita che si è perduta, la vita che non è stata vissuta?

In un paesaggio-memoria che scandisce il tempo, con tutta l’irrevocabilità del giudizio e che fissa inesorabilmente ciascuno alla propria storia.

Un paesaggio che non è così, come appare ad un primo sguardo.

Una forza estranea e indistinta, da qualche parte, provvede a riordinare i ricordi dando loro significato e freschezza, come un fatto del giorno prima. E allora bisogna rassegnarsi e risalire strade impervie.

Gli arabi chiamano – pianura proibita – quei territori ove a volte i ricordi ci lasciano, e i miei mi hanno lasciato lì dove tu sei. Basta poco a farti ricordare, una canzone, certa musica, una frase, una fotografia. Tu non ci sei, o forse non sei mai esistita, sarai  forse frutto della mia immaginazione … ma poi, ricordo perfettamente il tuo profumo, le buffe espressioni che fai quando sorridi, alla gestualità delle mani passate frequentemente tra i lunghi capelli, le lentiggini che ti contornano gli occhi, non puoi essere una mia “ immaginazione”.

La verità è che tu sei quel mare ove ogni giorno annego, è un rimanere in balia di emozioni, felicità, distanze, solitudini, in quel desiderio di amarti.

Chissà se ti ricordi ancora di me!

Chissà se sono ancora nei pensieri tuoi.

Vorrei sentirtelo dire quel “ ti amo “ udirlo nelle mie distanze, che sempre più mi avvicinano al tuo bel sorriso. Lascia che sia nuova alba, o tramonto a cui andare, lascia che sia amore, quello che riempie gli spazi tra le parole e i pensieri che a te conducono.

Dimmi che mi ami, dimmelo sempre, perché non è mai abbastanza, per uno come me che vive ai bordi, in bilico su fragili certezze.

Dimmi che ti manco, che mi vuoi, che sono tuo, che ti appartengo, dimmi che mi appartieni, dimmelo adesso per mandare via la mia paura di non saperti amare.

Vorrei solo tu mi dicessi “ ti amo “.

 

 


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