lunedì 25 agosto 2025


 

Il Coraggio di essere


Vincenzo Calafiore

25 Agosto 2025 Udine


“ … se il tuo cuore si spezza,

non ceda il tuo coraggio ! “

Adelbert von Chamisso


Ricordo quel breve periodo quando ho insegnato filosofia sotto lo sguardo severo di Karl Jaspers.

Il suo ritratto conferiva all'aula una certa solennità.

Alla parete di fronte stava appeso il teologo Rudolf Bultmann, insomma ero in buona compagnia di – allegroni – la classe era composta di casalinghe che forse la frequentavano per divagazione e per riposare, operai in pensione. Ma Gioacchino Esposito ex pizzaiolo

è quello che ricordo più di tutti, era il più interessato e attento alle lezioni, e quando finiva l'ora mi raggiungeva alla cattedra a farmi vedere i testi di filosofia da me consigliati all'acquisto e che iniziava a leggere.

Mi confidò una sera uscendo dall'aula: “ Non ho potuto studiare, mi sarebbe piaciuto molto, ho iniziato a lavorare molto giovane.

Mi torna in mente con grande nostalgia, quando nella mia classe si parlava nella stessa lingua di Cicerone, come si usava allora. La cultura liceale umanistica allora era al massimo del suo splendore, allora si pretendeva coraggio dagli studenti...

Il “ Coraggio “ ha molti volti. Socrate davanti al tribunale.

Cortes a Tenochtitlan. Charlotte Corday accanto alla vasca da bagno di Marat.

Milioni di uomini, e donne bambini coraggiosi da tempo dimenticati!

L'esempio classico ci viene da Erodoto: un gruppo di spartani guidati da re Leonida difende il passo delle Termopili contro un intero esercito di persiani. Il re Serse invia dei messaggeri: “ Consegnate le armi “.

Risposta: “ Venite a prenderle “. “ Le nostre frecce oscureranno il cielo” Risposta: “ Tanto meglio! Così combatteremo all'ombra”. Un bel vantaggio a luglio in Grecia.

Leonida e i suoi uomini combatterono all'ombra e all'ombra morirono. Dopo tre giorni tutti i 300 spartani erano stati massacrati, ma i persiani avevano subito molte perdite e quei tre giorni avevano salvato la Grecia. Senza Leonida, Socrate sarebbe nato schiavo.

I greci avevano innalzato un monumento all'eroe: “ Viandante, se giungi a Sparta, racconta che ci hai visto giacere qui, come impone la legge “.

In ogni tempo il coraggio, unito all'obbedienza, ha suscitato rispetto ed è finito nei libri di scuola. Il valore senza l'obbedienza, invece, è sempre stato guardato con sospetto.

L'obbedienza non è mai stata compresa fra le virtù cardinali, né fra le altre: giustizia, fortezza,prudenza e temperanza.

Ma nell'educazione dei bambini, presso i militari, essa assume una posizione chiave, importante.

Oggi in questo tempo del contrario di tutto, in questo tempo deturpato da uomini e donne cinghiali non hanno più valenza ne necessità, non esiste più neanche l'orgoglio.

Questo “ omologarsi “ questo essere bruttezza e decadenza, questo essere uguali ad ogni costo, è un – niente – è un no esistere, non è esistenza, e vederlo essere proposto incessantemente da tutte le televisioni, sia private che di stato, come una specie di assoluta libertà è una – pappa – che spappola il cervello, non avrebbe ragione di esistenza.

E' un definitivo addio alla “ Grande Bellezza “ !

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