mercoledì 26 settembre 2012

IL SOGNO IGNORANTE

30 luglio 2012
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IL SOGNO IGNORANTE
Noi italiani da un po’ di tempo a questa parte non sogniamo più come prima e se dovesse capitare di farne qualcuno esso è nel contesto dell’immane che ammanta di nero la nostra routin giornaliera che riduce il limiti della sopravvivenza! , mentre la nostra coscienza nulla ha più da suggerire, né da rimproverare: abbiamo fatto e subito di tutto.

Tutta le nostre velleità, il nostro proverbiale ottimismo, la nostra sopravvivenza stessa richiedono un ulteriore approfondimento di quel che è stato e, dei possibili mutamenti scenici che in futuro sviluppandosi ulteriolmente in bene o in peggio potrebbero attenderci.

Ma ora in questi tempi di scorribande nei mercati finanziari si è precipitati in uno scoramento generale e navighiamo pure privi  di sestante e di bussola in questo mare grande e prigioniero
( in francese più o meno sarebbe tradotto: Rue de Merde! ).

Pian piano e senza speranza di forte dolore utile a farci rinsavire, lì nelle fresche stanze dei palazzi romani, nello scorrere delle nostre notti estive e insonni,si stanno studiando nuove maniere di come poter ancora meglio attingere qualche spicciolo dai nostri miseri portamonete …. Già perché i portafogli ormai da tempo prosciugati sono stati abbandonati nei cassetti dei comò e comodini.

E’ insaziabile la sete portoricana di questo mostro chiamato Governo tanto rassomigliante a quel mostro Scilla, dell’Iliade di Omero, non gli bastano più le pinaculade caraibiche e i cin-cin con le bollicine in alberghi di lusso davanti a spiagge da paradiso, alla faccia degli imbecilli che non sanno più cosa fare e dove riparare.

Con la consapevolezza d’essere in una posizione nella quale è conveniente non muoversi per non far godere l’analpenetratore …. Purtroppo.

E’ il mese di luglio, mese delle vacanze del popolino per eccellenza, una tradizione tutta italiana. Una volta esistevano i lidi ove si conoscevano più o meno tutti; provenienti dall’opulenza lombarda e piemontese, e si aspettavano pure come per un tacito appuntamento di anno in anno, coi loro figli ancora piccoli e fino alla loro maggiore età! Nascevano anche dei matrimoni.
Erano tempi spensierati in cui si consumavano in spiaggia piatti di pasta al forno, parmigiane, polpette al sugo e panini con la frittata,vino, all’ombra degli ombrelloni ove con le radioline a transistors si ascoltavano le canzoni di Peppino di Capri nei giradischi portatili ed il mitico 90’ minuto …..  questo una volta.

E oggi?

Quei lidi sono spariti e al loro posto altri, stile americano, frequentati da palestrati, e ragazzine maggiorate, musica ad alto volume e ballerine pomeridiane sudaticce e maleodoranti in pista sotto la breve canicola, perché nel frattempo è cambiata anche l’estate; mentre i quotidiani a caratteri cubitali riportano titoli poco rassicuranti e che oltre a levare il sonno a noi italiani medi rovinano le cosiddette vacanze mordi e fuggi.

Anch’io andando a trovare mia madre ormai quasi novantenne e la famiglia del mio fratello maggiore anche quest’anno ho rinnovato quell’antica tradizione, presso il lido “  Aquarius “ Reggio Calabria ospiti della gentile Signora Di Martino Annamaria, la quale come normale accoglienza prettamente calabrese non finisce mai di concedere la sua squisita ospitalità, cosa che consiglierei anche per poter godere della magica visione dello stretto di Messina, una scorciatoia naturale che collega un Sud abbandonato a se stesso, al resto del mondo.
Ma la cosa strana è che trovandosi ad attraversarlo su uno dei vecchi ferry-boat sul quale poter consumare i famosi arancini, in mezzo al canale non ci si sente ne messinesi ne calabresi, ma neanche italiani …. Semplicemente liberi cittadini del mondo.

In contrapposizione all’italiano medio, c’è una parte che non sa cosa voglia dire, non arrivare alla fine della seconda settimana del mese, ad avere in tasca poche monete, ad essere senza lavoro e quindi senza dignità! E dulcis in fundo a non avere alcuna prospettiva per un futuro, nemmeno una ragazza con la quale amoreggiare.
Questa “classe” non si fa mancare nulla e continua nonostante tutto a pensare a come dividersi la torta o a come raggrupparsi, e peggio ancora a come meglio poter impiegare il buon stipendio di cui godono nonostante la corsa sfrenata dello spread e la puzza di fame, simile per certi versi a quella ascellare o dei piedi!

Che fare?

Nulla di più del rimanere nella posizione da carotaggio anale assunta piano piano sin dall’inizio di questa crisi ostentata per fare in modo da non farci capire nulla e di arrendersi al pensiero che bisognerà solo che coniugare i verbi: levare, sacrificare! E loro? E’ estate e lasciamo che facciano pure.

Io sono nato a Reggio Calabria e quindi anche orgoglioso d’essere un “ Calabrese”. Provengo da quella terra da sempre sostenuta con grossi gettiti a pioggia di denaro pubblico ( qui sono sempre arrivati che pochi spiccioli, mentre il resto si è sempre perso strada facendo, da Roma in giù, questione di canali difettosi).

Ma è anche la Regione che in sostanza ha finanziato la mitica e necessaria Unità d’Italia … e ha risanato le casse degli Stati Confederati di allora. Ma Giuseppe Garibaldi, non poteva farsi gli affari suoi?
Non sarebbe il caso di separarci e vivere da separati sotto lo stesso cielo?
E poi di quale Italia sto parlando?
Forse di quella che fino a ieri ha impiantato stabilimenti fantasmi?
Quella:
del 5° Centro Siderugico?
Del Mitico e famigerato Polo Chimico?
Quella delle Cattedrali nel deserto?

Forse noi calabresi questa Merde ce lo meritiamo tutta perché aveva avuto ragione quel lumbard che affermava: L’Italia finisce a Firenze!
Che sbraitava a gran voce che l’Italia laboriosa del Nord era stanca di mantenere Roma ladrona e i terroni del Sud … gente inaffidabile e con poca voglia di lavorare dedita più al magna magna ….
E di lui, il “ Lumbard”, il Sacro Untore  che si è fatto beccare col dito sporco di marmellata, che dire di lui?

E’ vero ci sono due Italie:
Una laboriosa e fertile ….. ma infelice: il Nord

E l’altra, misteriosa, allegra e festaiola ma felice: il Sud
Perché? E’ vero, in Calabria noi non abbiamo industrie importanti e di vitale importanza, non ci sono capannoni di piccoli artigiani! Al loro posto ci sono che piccoli negozi, piccole attività, ma ne abbiamo due di grande valenza: l’evasione fiscale e il pizzo!
Già, il mitico “ Pizzo”!
Ma non sono cose ingiustificate o illegali e sapete perché?

Roma non  manda più una lira anzi  le cerca e dove può preleva. Ma noi calabresi abbiamo ritenuto opportuno di far circolare i nostri spiccioli nella nostra Regione ( l’evasione fiscale) perché anche qui ci sono dei cavalli di razza da sfamare … e questo secondo voi è un male?

Il “ Pizzo”! , ma vi pare un danno? Pensate ad esempio che io sia titolare di un’importante attività commerciale e mi venga chiesto il pizzo. Io che faccio? Chiaramente mi ribellerei e di conseguenza non lo pagherei; allora a questo punto verrei punito a questa maniera! La mia attività verrebbe fatta saltare in aria o data alle fiamme … se non mi verrebbero fatte esplodere delle ulcere profonde allo stomaco. Per far ripartire la mia attività dovrei chiamare squadre di artigiani: pittori, muratori,elettricisti, etcc,etcc? E facendo così non si metterebbe in moto il cosiddetto “ volano”? E vi pare poco?

Ma oltre ciò c’è una sottile differenza fra le due Italie:

Una  laboriosa, produttiva e incazzata, infelice, con la calcolatrice in mano!
L’altra è misera,sporca e cenciosa, ma felice!
Perché come scrisse Eraclito: “ PANTA REI “ , tutto scivola!! E noi calabresi a questo ci atteniamo: Panta Rei … che sia così anche per voi che siete dall’altra parte!!
E soprattutto godetevi questa estate printend in italy!!

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