martedì 25 settembre 2012

Una raccolta di poesie è per l'autore chiudere un periodo di vissuto, in cui si sono mescolate emozioni, felicità e delusioni.
Forse ad essere presenti sono più queste che le altre. Quindi, a rigor di logica, sarebbe da questa condizione che scaturisce la " poesia ", ma è anche vero che a questa saranno concorse anche le emozioni e la felicità, oggi sempre meno.
Non è pessimismo il mio, è semmai riconoscere che in questo mio odierno, sinceramente, non sento il piacere di esservi, non trovo di cosa essere orgoglioso e felice.
Non voglio essere corroso dal sistema intorno, è una creatura infernale, subdola e ha in se troppe negazioni e costringe pure a vivere alla stessa maniera delle bestie sotto il giogo, a tirare un carro sempre più pesante. E' una crepa profonda tra me e quello che avrei voluto essere e cerco di essere difendendomi con ogni mezzo.
Allora la poesia è spinta che mi solleva dal fango, costringe i miei occhi a guardare il cielo, mi porta ad amare anche quei spargitori di letame.
E' anche vero, del resto, che senza questa la vita stessa non avrebbe potuto essere e avere significato.
La poesia è un amore grande, vissuto interiormente, fa parte del mio quotidiano in cui mi dibatto e mi trovo, a volte, uomo comunque in contraddittorio con tutto quello che il sistema idiota giornalmente propone.
Sono i giorni nostri, duri e amari; che chiedono disperatamente senza alcun velo di cambiare totalmente il concetto dell'essere, dell'esistere, vivendo in armonia prima con se stessi, poi con tutto quello che che contorna e scontorna, perfino con chi si alza e giudica la poesia inutile e.... non mi trova d'accordo.
                                                                                                                         Calafiore

L'ESTATE DEL '93 
 Raccolta di poesie.

E'  ASSENZA

L tua veste bianca appesa,
vuota di te è campo privo di messe,
è senza profumo di vita.
I tuoi vestiti strani
sono rimasti quì nel cuore
chiusi nella nostra calda estate.
Lontani dai rumori
dalle parole inutili,
aspettano il vento che li gonfi come vele.


 SUL FINIRE

Le stagioni passano e vanno.
Sono lente carovane senza meta, nè sosta.
Non conoscono la ruggine che corrode e assottiglia
le file di uomini casuali.
Le stagioni, momenti che non tornano più !
Restano nel cuore per far riprovare lo stesso sgomento
nel rivedere l'antica emozione: la vita!
Così intrecciata nel corpo e nell'anima
ramificata in tanti domani ancora da vivere!
L'età che importanza ha?
Il tempo è sempre uguale,
diversa è la mia coscienza verginale: putrefatto sacello abbandonato.
Emozionante rivedermi vecchio, parte di un cielo ancora in fiamme!
Tremo per la felicità ritrovata e sconfitto
dalla paura di perderla, penso alla mia età, e ai desideri.
Uguali a quelle carovane lassù che vagano senza meta!


IN MAGGIO

Accarezzami i capelli
disse lei,
rovesciandogli sul viso
la cascata di raggi argentei.
Il cielo si restrinse negli occhi,
esplose!

                           Acarìcia mis cabellos
                           dijo Ella!
                           Derramàndole sobre el rostro
                           una cascada de rayos plateados.
                           El cielo se ancogiò en los ojos,
                           Jestallò!
 

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