sabato 25 novembre 2017

Così sia

Di Vincenzo Calafiore
25 Novembre 2017 Udine
( 100 pagine in una)
Se vuoi amare
non fare della donna un’abitudine
non abituarti alle carezze
ai baci, agli abbracci.
Ma emozionati ogni volta
come fosse la prima volta
fai di ogni giorno “ il giorno”
raccontale di vita, di speranza,
di amore.
                                                                                                                    Non abituarti a una donna
                                                                                                                    perché un giorno potrebbe mancarti .”
                                                                                                                                                         Vincenzo Calafiore
     
Da queste parti il sole tramonta senza regalare alcuna emozione, è come un sipario che cala repentinamente consegnandomi alle tenebre.
Ma c’è un altro luogo o un altrove dove il sole si allunga per baciare il mare e intanto colora ogni cosa, come fosse una mano a spargere colori su un presepe.
La notte non ci sono orizzonti né confini da superare clandestinamente, non ci sono gli affabulatori che in un altro altrove invece al tramontar del sole dalle ombre escono a raccontar storie di mare e di pesci che insegnano agli uomini a volare.
Di notte accade di rimanere fermo in piedi e non sapere dove andare e allungando le mani si trova che il vuoto, le assenze delle cose, le assenze delle parole.
Basterebbe solo sentire il fruscio delle parole e lì dirigermi,
basterebbe forse una parola buona per fare luce nelle tenebre,
per fare rumore,
per amare,
per fare vita.
E’ come perdermi in un mare di emozioni ancora da donare, senza alcuna possibilità di tornare se non c’è un cuore a cui voler andare, a cui arrivare.
E tu questa notte verginale più che mai rimani ancella di luna lontana dagli occhi, dal sentire; che sia di tempesta allora a guidare i miei passi, che siano tutte le parole che ho a dare vita a questa notte buia e immensa come un mare, come solitudine, come desiderio, di incanto alle soglie di occhi che si cercano.
Sai cosa c’è?
C’è che il tuo volermi distante mi fa sentire legno abbandonato su una riva che da tempo attende una marea alta, capace di portarselo via nelle sue stesse misteriose correnti da un capo all’altro di notti misteriose.
Tu sai come amare.
E sai anche che il sole va via all’improvviso senza la possibilità di vedere un orizzonte! E allora fa che siano i tuoi occhi, le tue labbra, le tue mani ad accendere i fuochi e dare calore.
A fatica nasce piano la speranza che da qualche parte in quelle oscurità vi siano confini da oltrepassare clandestinamente di paesi in cui gli uomini sanno già volare….
e già pensi di poterlo fare, ma non è facile volare negli occhi di una donna.
La verità è che ci vuole più amore
più tempo per amare e per far si che la vita abbia spazi infiniti attorno a se; e questo lo potranno dare solo gli occhi tuoi.
E allora guardami!
Scrivimi come parola nuova, cercami nei tuoi risvolti, nei tuoi origami, ovunque!
Purchè sia vita e non indifferenza!






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