LA MAGIA DEL COLORE ROSSO
Di Vincenzo Calafiore
Nella notte del 31 il
cielo è stato illuminato da fuochi che salendo le hanno squarciato i suoi veli
neri sugli occhi; fuochi che le hanno dipinto le pupille in forme di stelle e
palle colorate, fiori, petali e sabbie luminose cadenti, tutto minuscolo nel
suo immenso essere.
Siamo stati in tanti
con il naso all’insù sotto quella pioggia di luce, mentre attorno il buio;
scambiati abbracci e baci, e gli auguri, musica, chiasso infarinato di
allegria.
Era la notte in
cui idealmente abbiamo potuto stendere
dei lunghissimi ponti per raggiungere chi sia ama lontano, per incontrare chi
non era e non sarà più fra noi, la notte magica in cui abbiamo avuto la
possibilità di ripulire l’anima dalle tristezze, di fare ritorno alle “
semplicità “ . Tutto lanciato, sparato in cielo con quei fuochi colorati, come
tanti messaggi legati a milioni di palloncini variopinti liberati in tutti i
cieli contenuti negli occhi.
Ovunque abbiamo
sentito cantare le più belle melodie, le più belle voci dei Gospell, siamo
stati raggiunti nelle nostre case, nei nostri sogni, nei letti bianchi degli
ospedali, nei viali dei cimiteri nel freddo e nel silenzio rotto dagli
scoiattoli, nei nostri cuori!
E’ la magia del
colore rosso.
Rosso come il vestito
del nostro “ Babbo Natale”
delle sfere di vetro
degli alberi natalizi,
dei biglietti
augurali,
delle tovaglie da
tavola
della biancheria
intima indossata dalle donne
il colore del sangue
che macchia le mani di coloro che levano la vita anziché donarla.
Se questo colore ha
questa magia, allora perché non dipingere le nostre città di rosso?
Ma è una magia di
pochi istanti, poiché ormai diventata pure tradizione, sappiamo che da novembre
in quei grandissimi market potremmo trovare già i panettoni, già, nel mese di
novembre, una lunga anticipazione di un qualcosa che ormai appartiene solo a
quei pochi sognatori e poeti, ai funamboli e saltimbanchi, agli scrittori, e ai
narratori, a coloro che s’inventano in queste feste una loro magia che sa per
una notte di casa per chi non l’ha più, di famiglia, di mani pulite e morbide
che stringono altre mani dello stesso colore della sporcizia e del gelo,
dell’abbandono, della solitudine.
Allora se siamo
capaci di tanta bontà perché solo per una notte?
Perché non unirsi a
quelle schiere silenziose che questa magia la compiono tutti i giorni, tutte le
notti?
Perché siamo così
capaci di tanto amore e perché poi siamo così incapaci di amare allo stesso
tempo?
Dovremmo, dobbiamo!
Finirla con
l’ipocrita illusione che tutto va bene,
smetterla di
prenderci in giro con l’ipocrita amicizia,
deciderci ad amare
veramente oltre che noi stessi anche il diverso, coloro che sfuggono alla
miseria, allo sfruttamento, alla prostituzione, alle guerre che insanguinano
parte di questo pianeta.
Per dare un senso
alla nostra esistenza,
per donare amore
sempre e non quello delle lenzuola.
Be, se noi mai saremo
in grado di fare questo, se saremo in grado di sorridere e fare sorridere chi
non sorride più.
Se saremo in grado di
dire “ no “ all’egoismo, al denaro, alla corruzione, ai traffici illeciti, di
organi, delle droghe, ai mali affari , alle prostituzioni e alle violenze
morali e fisiche. Se saremo capaci di questo allora si che è un buon inizio, un
buon auspicio, un buon abbraccio.
Non lasciamole
disperdere quelle dolci atmosfere dal Natale al San Silvestro, inventiamoci
ogni giorno di marzo e di aprile fino al prossimo novembre, una magia, nuove
magie, per far si che colorino le nostre anime, che colmino i “vuoti
dell’anima”.
Per dare un vero
significato ad un Ciao,
a un come stai?
Allo stringere una
mano tesa,
ad un bacio
a una carezza,
all’Amore ….. al vero
Amore.
Ciao
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