lunedì 5 gennaio 2015



ALLA RICERCA DELLA SOAVITA’


Di Vincenzo Calafiore

La  - Soavità – una parola quasi dimenticata, non più usata nei rapporti interpersonali, ne personali.
Dal lat. suavitāte(m), deriv. di suāvis ‘soave’. Con l’uso dell’espressione – relazione interpersonale- mi riferisco al rapporto che intercorre tra due o più individui; relazioni basate su sentimenti come l’amore, la simpatia, l’amicizia. Ma anche come su passioni condivise o/no, su impegni sociali e/o professionali. Le relazioni sociali hanno luogo in ogni contesto umano: dai rapporti di amicizia, alla famiglia a qualsiasi forma di aggregazione umana. Parlando di relazioni di coppia ci si riferisce spesso ad un rapporto sentimentale e/o intimo tra due persone come ad esempio nella coppia di amanti, ( nel senso di due persone che si amano).

Dunque la soavità so·a·vi·tà/ sostantivo femminile significa: dolcezza gentile e delicata, che alletta i sensi o induce tenerezza o serenità, chi meglio della donna?
E’ da tanto, tantissimo tempo che non sento questa parola, da me molto usata per esprimere ciò che viene da un rapporto intimo, o personale, interpersonale. Quello che non riesco ancora a comprendere come si possa giungere a fare o a procurare male o dolore proprio a una donna che oltre a esserne consegnataria dovrebbe esserne la destinataria.
Eppure vecchio come sono dovrei essermi abituato a questo andazzo, a questo gioco dell’infamia! Ma per me con tutti i suoi aspetti caratteriali positivi e negativi la donna rimane il – significato – principe della nostra stessa esistenza.
E’ grazie a lei se brulichiamo su questo pianeta da cima a fondo, è grazie a lei sei noi uomini brutus a volte riusciamo a parlare di amore, a compiere atti di amore; ma siamo anche capaci grazie alla nostra innata ingratitudine di umiliare, offendere, violare, brutalizzare la “ nostra intima soavità, ergo, la donna”!
Dante scrisse: Fatti non foste a viver come bruti. Ma per seguir virtute e conoscenza! Quanto distanti siamo e oltrepassato pure il punto di non ritorno!
Un filosofo disse che tra uomo e uomo è maggiore la distanza che non tra l’uomo e il bruto, mi sa che è proprio così.
Purtroppo nonostante le leggi, le condanne, le voci di sdegno che si levano da ogni parte questa specie di mezzi uomini, di inetti e violenti, di incapaci di amare che andrebbero castrati e rinchiusi in celle almeno dieci metri sotto terra continuano a far parlare di se; mentre la donna continua a subire ogni sorta di violenza fisica e psicologica.
Su questo argomento ne ho già discusso e non mi arrendo, torno a parlarne magari in forme diverse ma con lo stesso soggetto: la schifosa e vile violenza nei confronti della donna, prostituzione compresa.
So bene che a molti questo argomento più di tanto non interessa, magari altri lo cestineranno questo breve cenno, ma prima di farlo forse farebbero bene a pensarci un po’ su e parlarne, parlarne con gli altri e forse solo così un giorno spero non tanto lontano non si sentirà più parlare di violenza nei confronti della donna.
Non preoccupatevi ci ritorno su questo argomento molto importante.

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