martedì 25 aprile 2017






25 Aprile, Festa della Liberazione

Di Vincenzo Calafiore
25 Aprile 2017 Trieste

Cittadini, lavoratori! Sciopero generale
contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista,
per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case,
delle nostre officine. Come a Genova e a Torino,
ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.”

                          Sandro Pertini, 25 aprile 1945




L'anniversario della liberazione d'Italia (anche chiamato festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno. È un giorno fondamentale per la storia d'Italia ed assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
Si dice essere una Repubblica e invece è quella che è sempre stata, un’Italia dei Comuni. Ancora oggi purtroppo non siamo riusciti a diventare e essere una Nazione unita, stiamo assieme perché “costretti “ a rimanere assieme e lo affermano determinati comportamenti o prese di posizione; basta volgere lo sguardo in dietro per capire che nulla è cambiato da quel lontano 25 aprile 1945, Settantadue anni sono che celebriamo o si celebra questa ricorrenza nazionale e sempre c’è un Italia del Nord, una del Centro e una del Sud la più scalcinata, la più abbandonata e sfruttata. Eppure anche quelli del sud i cosiddetti “ terroni “ hanno contribuito con il sangue a fare l’Italia ( 1915-1918), anche nel conflitto successivo la cosiddetta seconda guerra mondiale. Ma a quanto pare questo conta poco è sempre contato poco.
Domani quindi si festeggia il 72° Anniversario della Liberazione dall’occupazione tedesca, un evento tragico costato milioni di vittime come in Italia in Europa, e già ci sono come sempre accade i primi segnali di “ guerra dei schieramenti”, allora che senso ha festeggiare se si è divisi?
Penso che dopo 72 anni sia giunto il momento di finirla con queste ridicole divisioni di partito, che sia stupido da un lato cantare “ Bella Ciao” e dall’altra parte lanciarsi insulti; tutto perché e per quale motivo se non quello di essere ancora una Nazione fatta di Comuni e no da Italiani tutti da Nord a Sud senza le stupide barriere dell’ottusità che accomuna i rossi e i neri. In fin dei conti altro non è che un periodo storico ormai vecchio e incancrenito che avrebbe dovuto portare all’eguaglianza di pensiero : basta guerre, basta odio, basta esasperate correnti di partito.
Domani si assisterà al solito teatrino della politica, manifestazioni a destra e a manca, servizi radiofonici e televisivi, titoloni sui giornali, poi a sera tutti a casa contenti e soddisfati, ma sempre divisi sempre disuguali, sempre più diversi. Tutto questo accade mentre sul mondo soffia un vento gelido che sa di guerra e in ogni città serpeggia la paura che qualcuno in nome di qualcuno potrebbe seminare il terrore e la morte come purtroppo già è accaduto!
Ma siamo davvero così sazi di pace che vogliamo a tutti i costi fare bum-bum?





























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