martedì 17 aprile 2018


Il mondo alla fine

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Di Vincenzo Calafiore
18 aprile 2018 Udine

( l’immagine basterebbe da sola invece di tante inutili parole. Ringrazio chi ha fatto lo scatto che racconta meglio di me la situazione in Siria)

Quello che più mi preoccupa ( penso che sia un sentire comune di tutta la gente del mondo) è quello di avere la mia vita no nelle mie mani, ma in altre.
Ora ci sono tre imbecilli che si sono messi in testa di fare gli sceriffi del mondo ( USA-GB-F ) senza rendersi conto che stanno giocando con un giocattolo molto pericoloso che potrebbe finire per esplodere nelle loro stesse mani e fino a ieri l’uno diceva all’altro che ce l’ha più grosso il pulsante, o che detiene missili belli e intelligenti!
In questa frase sta tutta la stupidità dell’umano.
Non dico che bisognerebbe far finta di niente perché non si può rimanere indifferenti dinanzi al dolore e alla morte, alle distruzioni, ma dico che comunque le uniche armi da adoperare siano sempre quelle delle diplomazie.
In sette anni di guerra civile in Siria, credevamo di averle già viste tutte e speravamo di avere già visto il peggio. Ed invece no: messo in rotta il sedicente Stato islamico, l’Isis, il conflitto s’è tragicamente riacceso. I fragili accordi negoziali non reggono più e le promesse fatte ai curdi, protagonisti della presa di Raqqa, la capitale dell’autoproclamato Califfo, si rivelano delle grosse bugie e tradimenti. Si torna a morire, a centinaia, a migliaia, combattenti e civili, bambini, donne, uomini. I miliziani jihadisti erano il nemico comune, l’intreccio di tutte le presenze militari sul territorio siriano; la coalizione attuata da: Stati Uniti, Russia, Iran e Turchia è  fallita. Ora, ognuno combatte per i propri interessi. E l’Occidente che fa?  Si lava le mani dei curdi, lasciandoli alla mercé dei turchi. Ad AstanaMosca, Ankara e Teheran si sono in qualche misura “spartiti” la Siria in aree d’influenza, con l’assenso di Damasco: ad Assad, bastava la garanzia di conservare il potere. L’America di Trump aveva “abdicato” a una presenza diplomatica, limitandosi a battere sporadicamente il pugno sul tavolo con un po’ di missili o un po’ di bombe sui “lealisti”, oltre a fornire gran parte del supporto aereo contro l’Isis. Ma di che ci stupiamo?, se adesso i turchi attaccano i curdi, i “lealisti” attaccano quel che resta dell’opposizione – e a Nord cercano di cacciare i turchi dal loro territorio – gli americani tengono sotto tiro i “lealisti” più per difendere interessi petroliferi che l’opposizione velleitaria e pure tardivamente, limitare l’influenza russa. Mosca, che ha riportato a casa il grosso dei suoi “ragazzi”, dà sempre sostegno ad Assad accusa nel frattempo Washington di volere costituire un altro Stato a Est dell’Eufrate. E Israele poteva stare fermo ? Ma no, si è messa di mezzo a complicare i giochi, in funzione anti-Iran e anti-Hezbollah. Gli Stati Uniti d’America forse dovrebbero smetterla di ficcare il naso dappertutto, dovrebbero smetterla di andare là dove c’è solo l’interesse che pensino invece alla violenza di casa, ai morti ammazzati per un uso e possesso sfrenato di armi ( come se fossero giocattolini), di attaccare e invadere un altro Stato con delle grosse bugie precostruite come hanno fatto con Saddam Hussein e poi cosa si sono lasciati dietro? La Gran Bretagna pensasse più ai fatti propri e perdesse il vizietto di intervenire in faccende che non la riguardano. E la Francia? Ah la “ grandeur francese “   Il proverbiale "orgoglio" francese, aspirare alla grandezza (grandeur appunto) nel senso lato del termine. Ma che c’entra la Francia in questa storia? L’America è lontana…. Ma Inghilterra e Francia sono a un tiro di schioppo per chi un domani vorrà ricordare loro l’odierno intervento e poi dipingiamoci come coglioni la faccia dei colori francesi e inglesi o scrivere anch’io sono francese o inglese… Questo per dire che la violenza chiama violenza. Staremo a vedere! Mentre noi stiamo nelle nostre comode case, ascoltiamo la musica, vediamo la tv, andiamo al cinema, a mangiare una pizza, o facciamo una gita fuori porta, andiamo allo stadio a vedere la partita, lì in Siria si continua a morire, maggiormente bambini. E non ci sono né interessi né giustificazioni a questo massacro che non avrà mai fine, almeno fino a quando parleranno le armi. Se pur coinvolto almeno Putin è rimasto fermo e facendolo ha dimostrato un grande senso di responsabilità verso il mondo; ma potrebbe ulteriormente dimostrarlo  “sganciandosi “ dal peso di sostenere un Dittatore che nonostante abbia distrutto quello che un tempo era il suo paese è ancora là immobile! Nessuno si è reso ancora conto che la terra e il mare appartiene alla razza umana e non a uno stato, a una nazione; non ci siamo ancora resi conto di sedere su una montagna di ordigni nucleari che potrebbero farci saltare per aria in qualsiasi momento.  Ma la cosa tragica è che poi, dopo i mi sfatti, dopo ogni misfatto si parla di “ Pace “ una bella presa per i fondelli.






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