giovedì 26 aprile 2018



L’amore appresso appresso

Di Vincenzo Calafiore
23 Aprile 2018 Udine



La vita non la si può sciupare così, perdendo ogni giorno qualcosa di lei, di suo, qualcosa che le appartiene e ci appartiene è tempo!
Tempo che và via piano silenzioso negli attimi, dei lunghi giorni nelle bettole e prigioni dorate, topaie, nelle miserie umane, nelle guerre, nell’odio.
Rimane nelle spirali dell’amore, nei suoi coriandoli, negli arcobaleni che da un cuore raggiungono un altro cuore distante, solo, nella solitudine, in attesa in qualche stazione o aeroporto. Ponti colorati che uniscono, e hanno in se parole dolci d’amore, di affettuosità sincera e di desideri ancora da vivere.
Due cuori uniti dallo stesso linguaggio, dalla stessa voglia di vivere andando oltre, un “ oltre “ possibile d’incanto o di meraviglia.
Si, la vita non la si può sciupare nelle brevità! , ma neanche abbandonarla su qualche spiaggia desolata o nei deserti che potrebbero nascere e farsi, che invadono e distruggono i territori sconfinati dell’anima.
L’ Amore che s’appresta all’opra al mattino,
l’amore che orla e ricama di luce le nostre strade,
l’amore che è vita nella vita, è celestiale passo nell’anima, guarisce dagli affanni, ci solleva dal fango della solitudine, come vento che gonfia le vele… si solleva la chiglia e si vola a filo d’acqua, si raggiunge l’ultimo sogno, si raggiunge la vita.
E ci sei Tu!
Tu che dici di amarmi!
Tu padrona dei miei sogni,
Tu che mi vesti di malinconia o di tristezza se appena ti allontani.
Tu!
Ci sei ed è amore, è vita.
E ora che sei qui tutto è cambiato, è come da un sogno passare a un altro più bello.
E’ vita che si colora di rosa sin dal mattino, è musica è colore, è calore, è il “ pensiero” che va e torna sempre più forte, sempre più vivo; lontano dagli idiotismi, dalle pochezze, dalla miseria dello giacere in un limbo.
Tu non mi fai soffrire mai, ma se ti dovessi stancare di me, non gettarmi via, semmai lasciami in un sogno che in qualche modo a te nel buio possa ricondurmi come luce nella notte, al sicuro come in un porto.
Ancora con il tuo ultimo abbraccio inciso sulla pelle, con quegli occhi che mi sanno guardare nei lunghissimi giorni d’attesa, dell’ultimo ciao. Saranno pochi o tanti non lo saprò mai eppure mi sembra già ieri quando ti stringevo tra le braccia, quando eravamo ancora noi. Sono cambiate così tante cose, come pure la mia vita in così poco tempo.
Tempo che mi è servito per compiere lunghi viaggi in te, per trovare significato, per trovare amore!
Sai talvolta non c’era necessità di volare perché già eravamo nell’aria, di tanto in tanto cade sottile fuliggine, polvere bianca di nuvola rarefatta che imbianca i miei capelli è il ricordo di te di come piano ti svestivi e ti stringevi a me come un pensiero, come un ti amo.
Tu sei essenza dell’amore, quell’essenza che trasmette felicità tanta da farmi sentire unico al mondo, tutto questo e molto altro io l’ho in me… per un sogno che continua ad esserci, per una vita tenuta all’ancora in un porto sicuro: tra le tue braccia!







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