martedì 3 giugno 2014



OGNILEIRA

By Vincenzo Calafiore

Ci  allontanammo da città di tante voci e di visionarie intelligenze, ove rimanemmo per diversi anni, e ci siamo persi nella loro anima vuota, tanto da rassomigliare  noi stessi a una zolla di terra inaridita.
Diverse notti nei nostri rifugi temporanei, al buio per non farci trovare dai nuovi filosofi pensammo a quanto ci fossimo allontanati dagli occhi di Dio, e a come ritrovare le sue orme. Pensammo ad un viaggio lungo le deserte solitudini, da tracciare nelle nostre menti e cosa fare per non farci sorprendere e convincere dai falsi cantori che avremmo incontrato ai nostri piedi.
Dei nostri sai ormai laceri, di intero era rimasto solo il copricapo, che calato fin sopra gli occhi ci proteggeva oltre che dalla luce, anche dall’essere individuati. Per molto tempo abbiamo visto in certe curie lunghi tavoli pieni di denaro, per troppo tempo siamo rimasti complici e nutriti  di troppa artificialità, di cose effimere e stavamo diventando pian piano come tutti gli altri se non peggiori credenti.
Alle periferie di città vuote di Credo, abbiamo camminato rasentando muri macchiati dal sangue di sommarie esecuzioni in nome dello stesso Dio dal nome diverso; sgomenti e increduli per quanto si compiva, disorientati da quanto fu concesso, ci chiedemmo come mai fosse stato possibile che Dio lasciasse che tutto accadesse!
Increduli e vinti nel viaggiar notturno entrammo in una città dalle alte mura evitando le luci che pulsavano nel buio, quando venimmo sottratti alla strada da poderosi mani, il terrore ci sopraffasse gelandoci il cuore.
<< Incoscienti e stupidi uomini! Da cosa fuggite? >>
La voce anche se bassa, era autorevole  e come mani capaci di impugnare una spada, erano allo stesso tempo sicure nella presa.
La seguimmo quella voce in silenzio, pregando un Dio ancora lontano.
Io e gli altri, fuggiaschi di diverso credo, abbiamo diviso il pane e l’acqua, dimenticato i nostri nomi, pregando assieme lo stesso Dio ci sentimmo fratelli, diviso lo stesso pane, sullo stesso lembo di terra.
Non importarono più le differenze né le ragioni per cui tanti ancora sono uomini contro, quando capimmo di rivolgerci con le nostre preghiere allo stesso Dio. In certe notti senza respiro, cercammo la luce che solo lui aveva nelle mani e nel cuore, finimmo ingannati da finte luci in altre città in cui venimmo chiamati missionari, spogli di ogni cosa, ricchi di memoria e con lo stesso sguardo di Dio che da un punto imprecisato lontano governa e chiama a se disconoscendo  ogni età.


Nessun commento:

Posta un commento