lunedì 26 dicembre 2016



Prima e dopo


Di Vincenzo Calafiore
27Dicembre2016Udine

La settimana prima del Santo Natale, sulle strade c’era un traffico convulso, code ai semafori, code alle rotonde, velocità massima 40/50 Km orari.
E in quegli infernali Centri Commerciali si è manifestata l’apoteosi di luci e di gente, un fiume inarrestabile di carrelli stracolmi e di gente, tanta gente stressata dal “ pensiero “ di comprare il cibo per il pranzo, la cena e per Santo Stefano.
Nelle case, tavole imbandite e colore predominante il rosso, rametti di pino e fiocchetti, segnaposti particolari, bicchieri per l’acqua e il vino, cestini per il pane, sottobicchieri e sottobottiglie per non macchiare la tovaglia di “ una volta all’anno”, la più bella, la più elegante tra le tovaglie di ogni giorno, candele e candeline.
Le mamme o le mogli, le compagne, col viso tirato, stanche e stressate, ricevono gli ospiti a casa propria.
Assieme a loro arrivano altri regali, altre bottiglie di vino, panettoni, dolci e chi più ne ha ne metta, tutta roba che si aggiunge a quella già acquistata, gli armadi scoppiano e non si sa più dove metterla ….. così vanno a riempirsi gli angoli a terra o sotto l’albero di natale.
Le lunghe ore passate a tavola, rumori di stoviglie e chiacchiere tra un boccone e l’altro, vino, acqua…. Caffè, ammazza caffè, e finalmente la corsa finale vicino alla mezzanotte.
Tutti distrutti e sonnolenti, cinture dei pantaloni allentate, bottoni sbottonati dei pantaloni e lo stomaco in sofferenza comincia la faticosa opera dello smaltimento… poi un po’ alla volta la casa o la taverna si svuotano e comincia il dramma della padrona di casa che comincia a rassettare, come in un teatro viene smontata la scenografia e intanto comincia già ad albeggiare,  i padroni di casa finalmente vanno a letto, in alcuni casi incazzati neri, in altri casi, la solita affermazione: “ il prossimo anno …. Che non ti venga in mente di organizzare sto bordello a casa… io mi sono stancata… non lo faccio più… ! “
Insomma dal 24 al 26 dicembre sono giorni di grande e intenso stress! Un via vai di famiglie che vanno e vengono, da altre case, da altri luoghi.
E menomale che c’è la crisi.
Poi passando per strade si possono notare i cassonetti della carta e della plastica pieni e strapieni, anche quello dell’umido.
In tutto questo grande sperpero di denaro e di energia come sempre viene a mancare sempre meno una cosa, ed è lo “ Spirito Natalizio “ ecco perché la slitta di Babbo Natale non parte!
La domanda è:  “ ma è proprio necessario” tutto questo impegno ?
Con tutto il cibo acquistato in più le mense dei poveri avrebbero assicurato pietanze per due mesi senza esagerare!
Cibo che prima viene riciclato nei giorni successivi e poi vinti dalla nausea, e sconfitti dal disordinato intestino, andrà a finire nei cassonetti dell’umido.
A guadagnarci sono stati i commercianti di giocattoli, profumerie, abbigliamento, elettronica, etc,  etc…
A piangere sono i portafogli… e Dicembre sarà un mese lunghissimo e tutto di scadenze.
Allora perché almeno una volta invece di pensare a pranzi e cene faraoniche, farle il più semplice possibile?
Prendere e mettere in pratica le parole di “ Francesco “ fare un Natale di piccole cose perché è lì, sta lì, lo spirito natalizio, sta lì il nostro Gesù.
Evitiamoci quei carrelli stracolmi e code infernali alle casse, sulle strade.
Evitiamoci il coinvolgimento della corsa al regalo, il regalo riciclato, le lunghe ore seduti attorno a una tavola dove si parla sempre meno.
Lo diciamo ogni anno e ogni anno rifacciamo le stesse cose, lo stesso ritenuto errore.



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