martedì 20 febbraio 2018


Socrates
Di Vincenzo Calafiore
20 Febbraio 2018 Udine

“ La Saggezza inizia dal riconoscimento della propria ignoranza “



Non ce che dire o ci sarebbe da dire sul tema “ ignoranza “ oggi, proprio oggi  di questi tempi iper tecnologici e con tutti i mezzi a disposizione per sconfiggerla.
Ma ahimè invece è una piaga devastante, non da buoni presagi!
E’ vero che si vive di tecnologia avanzata e da questa pure si dipende in tutti gli ordini sociali fino a quelli familiari, gli stessi smartphone sono strumenti micidiali, da cui ormai purtroppo si dipende consapevoli anche del fatto che il solo possederlo da e darà a chiunque in qualsiasi momento la possibilità di raggiungerci e non solo essere anche controllati …. La cosa peggiore. 
Quindi a maggior ragione dovremmo essere una società evoluta culturalmente !
C’è quel “ dovremmo “  che separa l’idea o il pensiero dalla ripetitività quotidiana….
Ma chi è Socrate?
Tempo fa lo chiesi a degli studenti universitari e mi risposero se si trattava di un capo di stato era evidente che oltre a non conoscerlo o a non volerlo conoscere con quella risposta hanno solo che rappresentato se stessi: degli universitari ignoranti!
Nei dialoghi più affini allApologia, Socrate orienta spesso le conversazioni verso una posizione filosofica che ben pochi hanno creduto gli appartenesse, nota come intellettualismo morale. Secondo tale linea argomentativa, quando qualcuno si comporta erroneamente è solo perché non ha riflettuto abbastanza sulla questione, e dunque non sa cosa sia giusto fare. Non vi è nessun altro fattore da considerare nell’equazione del comportamento, e soprattutto non vi è nessuna motivazione al di là del sapere di ciascuno, né volontà, né desiderio.
Si tratta indubbiamente di una posizione assai lontana dall’opinione comune, e gli interlocutori di Socrate non risparmiano critiche.
Socrate afferma pure che le persone desiderano unicamente ciò che è meglio per loro e conclude che il tiranno non fa ciò che vuole ma solo ciò che è meglio per lui, e se qualche volta per errore ha fatto qualcosa che non era per lui, vantaggiosa, allora non ha fatto ciò che voleva. Conclusione i tiranni non hanno alcun potere di fare ciò che vogliono nella loro città! Quello che accade oggi nella politica.
Così pure i vizi per Socrate non sono altro che forme di ignoranza, le virtù non sono altro che  forme del sapere.
Nell’Eutidemo, Socrate estende questa argomentazione alla felicità prodotta dai beni come la ricchezza ( ecco perché si ruba ovunque), la salute, la bellezza del corpo e persino il cibo: anche in questi ambiti ciò che in un caso è un bene, non lo è affatto in un altro.
Socrate ribadisce che la felicità consiste in una serie di conoscenze specifiche, del tutto simili a quelle di qualunque artigiano, concernenti l’utilizzo e il godimento dei diversi beni.
Nel  Protagora l’obiezione all’intellettualismo morale… Si tratta di uomini che, attratti da cibi,bevande o piaceri sessuali, fanno cose che essi stessi riconoscono come dannose. Socrate paragona questa situazione a quella di quanti si lasciano ingannare dalla vista o dall’udito. In effetti osserva Socrate, ciò che è lontano sembra più piccolo, o si ode più debolmente; se poi è molto lontano sembra minuscolo e si vede a malapena, e lo stesso vale per i suoni.
Il filosofo afferma che l’anima si trovi nella stessa situazione quando deve riconoscere il piacere che otterrà da ogni azione: se l’uomo non vede bene, o l’oggetto è lontano, egli non sa scegliere, passa da una cosa all’altra, poi se ne pente… questo significa nella metafora … essere dominato dai piaceri.
Quando invece l’anima riesce a vedere bene, allora è serena e sceglie con sicurezza il suo maggiore piacere.
L’intellettualismo morale identifica conoscenza, e virtù e trasforma tutte le altre virtù, solitamente a sé stanti, in corollari o manifestazioni della conoscenza.
Dunque: Vizio-----------Ignoranza ( si commette il male senza saperlo)
Virtù------------Conoscenza  si manifesta come Autosufficienza… capacità di sopperire alle proprie necessità. Autodominio … capacià di reprimere i desideri Fortezza capacità di sopportare il dolore.
Si tratta che di un brevissimo cenno, per comprendere determinati aspetti di noi stessi, diversamente e più approfonditamente non certo in una paginetta.
Ma considerando l’argomento di vitale importanza sarà il caso di fare qualche altro approfondimento più avanti onde evitare che io vi annoi.
Socrate nasce nel demos di Alopece, un paesino vicino ad Atene. Suo padre, Sofronisco, era scultore e sua madre, Fenarete, levatrice.
Prossimi argomenti …. Per  cenni:
La Democrazia ad Atene,
Socrate e Pericle



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