giovedì 1 febbraio 2018

A modo mio
Di Vincenzo Calafiore
02 Febbraio 2018 Udine

“ …… Tu sai, lo sai perché ti amo…! “
    ( Blu Oltremare, Vincenzo Calafiore)


Sai perché “ ti amo “ e te lo dico in ogni momento del giorno, di ogni giorno, tutti i giorni?
Non te lo dico tanto per dirlo o scriverlo, semmai te lo consegno quel mio “ ti Amo” te ne faccio dono affinchè ci sia continuità.
Perché amarsi è un via vai di emozioni, è un andare e tornare come marea, è un donare senza la certezza di ricevere cosa se non l’Amore!
Amarsi o amare non certo per avere assicurazione o la certezza di finire in un letto e lì finire in un amplesso forse più dovuto, senza amore, senza passione.
Non pronunciarlo quel “ ti amo “ per avere la certezza di poter stringere a se il corpo di una donna, ma dillo per essere anima, cuore, per sentirsi l’uno nell’altra, per essere unicità.
E allora, fai in modo di sentirlo prima dentro di te e poi di saperlo pronunciare anche scriverlo.
Allora fai in modo o facciamo in modo di dare a questo più onore, maggiore significato a quel
“ Ti amo “ magari in punta di matita quando proviamo a tratteggiare i suoi occhi a memoria, in punta di labbra quando lo diciamo, in punta di penna quando lo lasciamo scritto su un foglietto, osservando e riempiendo gli spazi tra verbo e parola, quando in punta di piedi entriamo nella sua anima passando per il cuore, allora sì, allora è vero.
Ecco perché te lo dico,
lo scrivo, lo sussurro! Affinchè sia verità e vita allo stesso tempo, affinché sia cenacolo o semplicemente desiderio di toccare il cielo almeno una volta nella vita, per tutta la vita poi.
Dirtelo è un rinnovare ogni volta quel grande amore silenzioso, palpabile; l’amore delle piccole cose, l’amore del quotidiano divenire, dell’alzarsi col primo pensiero di dirle: ciao come stai?
Amarti o poterti amare è quindi una poesia da scriversi o scritta e recitata con tutto il sentire dentro, quella poesia scartocciata al momento giusto per far sì che il giorno acquisisca significato di domani, di continuità senza abitudine, senza usualità.
Ecco perché te lo dirò sempre, anche quando guarderai da un’altra parte o quando ti allontanerai lasciandoti dietro assenza e vuoto di te, vuoto di vita! O quando diverrò abitudine, normalità, quotidianità con quel tuo desiderio di farmi rimanere ancora qui a dirtelo.
Ma non saprai mai quanto è stato, è, sarà profondo come radice, come marea in quel mio andare e tornare sempre diverso, mai disattento.
Ma fai in modo che ricevendolo, lei si riempii di orgoglio, fa che sia colore nella sua vita perché l’Amore è un solo linguaggio qui come altrove.
Falla sentire “anima”, donna felicemente amata, da custodire e preservare.
Fai di lei un sogno, il grande sogno a cui andare o in cui rifugiarsi, o sostare, porto sicuro in cui riparare dalle tempeste di un quotidiano più di guerra che di armonie.
Fa della tua donna chimera o fantasia, falla poesia ma più di tutto colonna sonora della tua esistenza, fanne musica da ascoltare, canzone da cantare o da imparare a memoria.
Amala con quel tuo “ Ti Amo “ !

Io te lo dico ogni momento con quel che ho o come solo so fare: Ti Amo!

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