martedì 17 luglio 2018


Tanto meravigliosa da non poterne fare a meno



Di Vincenzo Calafiore
18 Luglio 2018 Udine


……. ma lo sapevo … da prima…
che esisteva un uomo, un uomo diverso! “


Aspettarti come si aspetta un treno in una qualsiasi stazione ai confini di certezze abbandonate nelle sue stesse lontananze.
E’ un treno che corre silenziosamente tra nuvole di pensieri cupi di tempesta, e vola sbuffando tra le nuvole, fino alla prossima stazione ove qualcuno da tempo s’è perso nell’attesa, forse ci si potrà abbracciare su quel marciapiede umido di pioggia.
Così adesso lo sai!
Così adesso lo sai che c’è un abbraccio, adesso lo sai che ci sono occhi che da molto tempo attendono di vederti scendere i gradini di quel vagone polveroso di viaggio attraverso un tempo sciupato, andato perduto, e una vita ancora da riempire di felicità breve e densa come un fulmine che alla fine lascia volti nudi e meravigliati di vita.
Ma tu felicità chissà su quale treno della notte passerai senza fermarti e se ti fermerai chissà per quanto!
Io ti ricordo così, ovunque sei, se mi cercherai chissà dove, e non ti accorgi che sono qui vicino a te nello stesso scompartimento di un treno che porta la felicità…. Adesso lo sai!
Mi manca sempre un sogno per tenere su la vita prima che sbandi verso l’inferno come un sogno finito, tradito!
Anche io sono stato tradito dall’esile speranza di vederti spuntare da qualche nuvola sberlecca mi troverai coi capelli sbiancati dalla lunga attesa e tu sembri appena nata ieri, come mai?
Tanto meravigliosa da non poterne fare a meno, come un’oda lunga e larga come braccia che prendendomi mi porta sempre più lontano da una riva ormai priva di granelli di sabbia.
Si sono sempre qui dentro questa vita in disparte ad attenderti e non passare velocemente come la felicità.. basterebbe saper nuotare in quel mare grande prendendola con leggera presa come un cuore a cui attraccare o lasciarsi trasportare dentro due occhi piccoli blù come il mare o neri come la notte quando mi guardi da quell’ovale appeso al muro che ti imprigiona!
Come un sogno raggiungerti, come un cuore a cui puntare e per’ora di sogni ce ne sono pochi, forse per questo motivo i sogni sono vecchi bianchi che rimbalzando nelle lontane memorie ti ricordano e ti amano sin dall’inizio di questo mio sogno.
E sei prigioniera su un carro che piano piano trainato va senza lasciarti vita, prigioniera di un sì frettoloso, ora più che mai pesantemente ti trattiene dall’essere farfalla o sogno di un amore grande che ancora deve venire, un sogno per non morire come legno abbandonato dal mare su una riva alla quale non andrà mai più.
Se tu fossi qui! Lo vorrei, ti vorrei dentro una pioggia di parole che come melodia puntano al cuore per salvarci da questo mondo di celluloide…
e allora noi due per essere felici basta un niente magari una canzone o chi lo sa, una parola pregna d’amore e cortesia, che sia una carezza se chiudiamo gli occhi e poi con gli occhi chiusi chissà cosa sarà, questa vita che ci impara ancora a sognare!


Nessun commento:

Posta un commento