lunedì 14 agosto 2023


 

Quelle lettere dal cuore

 

Di Vincenzo Calafiore

15 Agosto 2023 Udine





“ …la scatola di latta di colore

rosso  che una volta conteneva

dei buoni biscotti ora contiene

tante lettere mai spedite… sono

dei messaggi in bottiglia che il mare

non ha mai restituito o consegnato

 a nessuno………. “

                           Vincenzo Calafiore

La scrittura è spezzata dalle ginocchia sui quali sto tentando di scriverti, frangente come le onde del mare sugli scogli.

I pensieri si poggiano leggeri sulla ragione, in riva al mare, risuonano più che mai, come sassi che cozzano in una scatola che qualcuno inclina da ogni parte.

Il linguaggio è pigro, indolente, in un tempo presente: il presente sospeso dell’arresa e dell’attesa, del desiderio e della malinconia, della lunga distanza.

La malinconia mi accoglie e mi lascia andare, seguendo i ritmi del cuore, del mio mare dentro, si esprime qui in libertà, la mia passione vissuta come una grande sbornia, con del vino bevuto da solo, in questa notte d’oltre mare.

Io avevo sempre pensato che nulla è permanente, ma amandoti ho potuto conoscere l’eternità, almeno… avevo creduto fosse così. E’ stato un flusso e riflusso che non si è consumato, ma che mi ha consumato come il mare consuma i sassi sulla spiaggia.

Ora è il tempo della contemplazione solitaria, il tempo del riposo, il tempo del mare: infinito, fluttuante, sciabordante, nell’eterno conflitto e nell’assoluta complicità tra l’andare e il venire, il fuggire e il ritornare.

Il tempo della distanza da me a te, da te al mare, a me.

Il tempo del piacere misto al dispiacere della tua assenza, della tua lontananza, del tuo silenzio.

Ho pensato di lasciare libero il tempo, di non imbrigliarlo, tra le trame dei miei ricordi, ma di lasciarlo andare via, dopo essermi a lui confessato.

In questa notte di consegna, ad un tempo presente, ciclico ed evanescente, che non deve essere occupato né sottomesso, scrivo una lettera che asseconda i ritmi del cuore, pensieri che vanno dritti verso l’orizzonte, e pian piano, mi mostra prima sfocata e poi sempre più meravigliosamente visibile la vita che vorrei e che non ho; circondata da una passione che come mare è capace d’introdursi mansueto in ogni insenatura, di spaccarsi violento contro ogni realtà.

In questa notte avrei voluto che  tu fossi qui il tempo è definito dai desideri, e in questa prospettiva di sosta, di sollievo e di sorpresa, di consegna nello sciabordio di una lettera che non partirà, si poggiano sul bagnasciuga ciottoli di storie personali, storie di vita mancata, storie di un amore mai nato.

 

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