venerdì 7 ottobre 2016



Essere, Pagina

Di vincenzo calafiore
7 Ottobre 2016 Udine

Avevo sentito parlare un tempo ormai lontano della vita.
Ne avevo sentito parlare e pur non capendo di cosa si trattasse, “ sta cosa” mi aveva affascinato, fu così che cominciai a sognare, a immaginare, che ogni desiderio, ogni sogno io pensando a quella cosa l’avrei realizzati i miei sogni … le mie immaginazioni.

Poi una mattina ancora in vestaglia color celeste sfumata in un rosa antico, e con qualche vena di rosso agli orli; con gli occhi appiccicati all’ultimo sogno e coi capelli arruffati dall’ultimo colpo d’onda pensai alla vita e non mi pareva quella che avevo sognato e immaginato.

Oggi sono, mi sento, vivo, come una pagina strappata da un romanzo e gettata nel cestino assieme a tante altre come una cartaccia. In quel cestino ho conosciuto altre pagine piene di parole, ci siamo messe a parlare, a fare conoscenza, a scambiarci alcune parole le une con le altre … così alla fine in quel cestino c’erano solo che parole in movimento.
Era un mare di parole in movimento, parole che a volte sono anche uscite fuori dal cestino, dai rifiuti.

Io sono quella pagina, la pagina di un meraviglioso romanzo ancora in cantiere, una pagina di parole che lette dritte o rovescio, all’incontrario, conservano e lasciano sempre lo stesso profumo d’inchiostro. Così nel buio delle ore in quel cestino sulle ali delle parole noi pagine scartate abbiamo cominciato a volare.
“ Io provo a volare” e lo faccio assieme ad altre pagine, macchiate,stropicciate, cancellate, imbrattate e lette, rilette!

Ci siamo così impregnate di libertà che di notte per strana magia usciamo sollevandoci da quel cestino a riempire i vuoti negli spazi, le bocche della gente, per diventare messaggio di speranza e di amore.
Noi che siamo state scartate facciamo fiaba, sogno, libri, siamo seguiti da dita di bambini che scandendo piano parola dopo parola leggono e imparano a conoscere il volo, il vento, il salino, la vita!

Ma tu che leggi e poi accantoni senza conservare o sottolineare, evidenziare, senza memoria.. tu che continui a strappare pagine e a gettarle via sai cos’è la vita?

Io provo a volare e lo faccio ogni mattino, ogni sera, ogni notte e sai perché? Io sono vita!
E da vita amo la mia vita di essere pagina, non importa come, non importa se ampia o ristretta, corta, ma voglio essere pagina di un romanzo che ancora è in cantiere viverlo come fosse l’ultimo e invece è ogni giorno uno dei tanti che andrò a farne parte.

In quel cestino ci sei pure tu, pagina bianca, che cerchi di rubar parole, inchiostri, matite e gomme, cerchi sogni e speranze, cerchi vita che non potrai mai avere se tu non impari prima a volare.
Se tu pensi di non avere bisogno delle parole non hai capito cosa voglia dire: vivere.
Se tu pensi di non essere una pagina di un libro più grande di te, non potrai mai conoscere l’amore.
Se tu pensi di liberarti di noi, gettandoci via ! Sappi che ci saranno altre mani pronte a raccoglierci e a custodire la vita che è ancora in noi,
conservami nel cuore !


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